Una giornata in
Valle Di Cembra
Immaginando di avere a disposizione una giornata per visitare la zona, l’accesso ideale è quello di S. Michele All’Adige, da cui si sale percorrendo la Strada del Vino in direzione di Palù. Qui è possibile una breve sosta per la colazione presso gli agriturismi del luogo.
Dirigendosi, poi verso Ville di Giovo, lo sguardo può spaziare a 360 gradi sulla conca terrazzata di vigneti, sulle Dolomiti a Est, sulla Paganella e il Brenta a Ovest e, da dietro, sulla Corona, la piccola rassicurante montagna che protegge i paesini sottostanti dalle arie fresche del Nord.
Proseguendo verso Cembra, si giunge a Lisignago. Qui si rimane subito colpiti dall’eccezionale esposizione solare: è il primo lembo di terra che riceve i raggi del sole al mattino e l’ultimo su cui scende l’oscurità della sera. Al di sotto, un improbabile piccolo colle ospita una delle più antiche testimonianze dell’arte gotica del Trentino: la Chiesa di San Leonardo.
Dopo qualche chilometro eccoci nel capoluogo di Valle, Cembra. Un antico borgo con il centro storico ricco di scorci architettonici. Non deve mancare una visita alla Chiesa di S. Pietro, dall’architettura romanica e gotica, ricca di preziosi affreschi di varie epoche tra cui spicca il prezioso Giudizio Universale di Valentino Rovisi, allievo del Tiepolo.
Ci dirigiamo poi verso il Lago Santo. Posto a 1200 metri di altitudine, di origine glaciale, è punto di partenza di innumerevoli sentieri che conducono nell’Alta Valle. Qui si possono incontrare i tipici paesini di Valda, Grumes e Grauno; siamo nel cuore della Rete di Riserve Alta Valle di Cembra Avisio.
Ritornando a Cembra, si giunge a Faver, nota per l’antica arte del “lambicar”, vale a dire del distillare la grappa con la vinaccia. Evitando di imboccare la modernissima galleria che by-passa le strette viuzze del paese, si prende a destra la trasversale che porta al “ponte dell’Amicizia”, così chiamato perché collega le due sponde della Valle solo dagli anni Settanta.
Tra i ripidi tornanti che portano al greto dell’Avisio, s’intravede il Castello di Piazzo di Segonzano, dipinto dal Dürer, distrutto nel 1796 dalle truppe napoleoniche, ora adibito, tra i ruderi restaurati, ad area spettacoli estiva.
La breve sosta a Piazzo è solo un assaggio di ciò che la natura ci riserva, qualche chilometro dopo, sulla strada che conduce in Val di Fiemme. Siamo ormai in sponda sinistra, di fronte ai vigneti terrazzati, ed ecco le Piramidi di Segonzano. Si intravedono già dal basso le guglie sottili con un masso di porfido in testa. Sono forme erosive originate nel Quaternario dallo scioglimento dei ghiacciai che trasportarono nella Valle del Rio Regnana moltissimo materiale.
Dall’area Piramidi, percorrendo la strada che costeggia il torrente (che poi s’interrompe prima di arrivare a Bedollo), una capatina merita la Cascata del Lupo.
Da Segonzano, le proposte sono due. La prima conduce nell’Alta Valle, in direzione Fiemme, fino a Piscine, Sover, e Montesover, da dove in auto si può raggiungere agevolmente la Malga Vernera alle propaggini del Lagorai e dei Monti di Piné. La seconda proposta, in direzione Sud-Ovest, permette di raggiungere gli incantevoli Laghi di Lases e di S. Colomba, incastonati in un ambiente quasi lunare e l’Altopiano di Piné.
INFO: Le mete obbligate e le deviazioni possono richiedere al viaggiatore curioso e appassionato più di una giornata. L’A.p.T. Piné Cembra offre proposte vacanza personalizzate per tutto l’anno. Molte le strutture alberghiere, agrituristiche, B&B e della ristorazione di buona qualità che con i grandi eventi animano il territorio per tutto l’anno. Per saperne di più visita il sito Visitpinecembra.
A cura di Maria Pia Dall’Agnol